AUTISMO

L'autismo viene considerato dalla comunità scientifica internazionale (classificazione ICD 10 dell'OMS e DSM IV) un disturbo pervasivo dello sviluppo, e si manifesta entro il terzo anno di età con deficit nelle seguenti aree:
- Comunicazione;
- Interazione sociale;
- Immaginazione;
- Comportamento.

COME SI CURA L'AUTISMO?

Gli interventi educativi/comportamentali (ABA e TEACCH) in ambiente strutturato e naturale possono portare il bambino autistico ad un miglioramento sostanziale.

L’AUTISMO IN ITALIA

Ci sono fondamentalmente due tipi di approcci:
1) Il primo afferma che i bambini con autismo devono essere seguiti in maniera psicodinamica e non intensiva, con la convinzione che prima o poi il bambino si sblocchi e l’autismo rimanga solo un brutto ricordo. I genitori di questi bambini, seguiti in tal modo, sono coloro che vagano tra centri lontani da casa, ricoveri in strutture “specializzate” per giorni e giorni, facendosi bastare qualche ora di psicomotricità o di logopedia. Visto che poi i risultati tardano ad arrivare, questi genitori capiscono quasi subito che forse sì, si sta facendo comunque qualcosa per il loro bambino, ma che forse, questa, non è la strada più adatta per la cura.
2) Il secondo approccio sostiene che i bambini con autismo devono fare ABA (Analisi del Comportamento Applicata). Un programma ABA stabilisce esattamente cosa il bambino deve imparare a fare e come farlo, e con quale materiale. E' una disciplina che rende, dove possibile, alcuni bambini indistinguibili dai loro coetanei in pochi anni, se presi in tempo. Il programma stabilisce gli esercizi che il bambino fa 1 - 1 con un terapista per imparare il linguaggio, il gioco, e le abilità sociali.
E’ vero: i genitori di questi bambini sono quelli che spendono di più, mentalmente, fisicamente ed economicamente, ma hanno anche il grosso vantaggio di curare veramente il proprio bambino. Questi genitori hanno rapporti con un professionista che fa il programma per il proprio figlio (20-30-40 ore settimanali per un lungo periodo), che lo cambia a seconda dei miglioramenti del bambino, e scelgono in prima persona i terapisti che lavoreranno con il bambino. I costi sono abbastanza alti, ma i genitori possono risparmiare sui terapisti, diventando loro stessi tutor dei propri figli oppure facendosi mandare dalle associazioni di volontariato ragazzi in servizio civile, reclutando volontari dalle parrocchie e dalla caritas.
Il punto è uno solo: pagando per fare ABA, si garantisce al proprio figlio l’intensività del trattamento e un miglioramento scientificamente oggettivo.